Novità per tutti gli automobilisti italiani, visto che dall’1 luglio è entrato in vigore l’attestato di rischio elettronico.
L’obiettivo, ovviamente, è quello di cercare di ridurre il più possibile l’evasione assicurativa, tramite quella che viene definita la dematerializzazione del contrassegno assicurativo, che verrà applicata dal 18 ottobre.
Il grido dell’Ania
Il presidente dell'Ania, Aldo Minucci, durante l'assemblea nazionale dell'associazione, ha ribadito: “In Italia si stima circolino 3,9 milioni di veicoli senza copertura - l’allarme lanciato dal numero uno dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici - è un fenomeno che si riflette su tutti gli assicurati, che debbono pagare un sovrapprezzo destinato al Fondo Garanzia per risarcire gli incidenti causati dai non assicurati”.
La procedura che regola l’entrata in vigore dell’attestato di rischio elettronico è semplice: il cliente finale, oltretutto, non dovrà fare nulla, visto che il processo è quasi tutto a carico delle compagnie.
L’utente dovrà solo aspettare comunicazioni e accertarsi di aver ricevuto il documento digitale.
L’attestato di rischio oggi
Oggi l’attestato di rischio è quel documento che viene rilasciato di norma ogni volta che termina un’annualità assicurativa da parte della compagnia assicuratrice e che certifica il numero dei sinistri provocati dall’assicurato negli ultimi cinque anni.
Serve come riferimento se un cliente vuole passare da una compagnia ad un’altra. Viene indicata, infatti, anche la classe di merito di provenienza e quella assegnata per l’anno successivo.
Cosa cambia
Dal 1 luglio 2015 gli assicurati non riceveranno più l’attestato di rischio cartaceo a casa, ma lo ritroveranno digitale in un’area dedicata sul sito web della propria compagnia assicurativa.
Non cambia nulla, invece, per quanto concerne le tempistiche: il cliente riceverà infatti l’attestato di rischio 30 giorni prima della scadenza del contratto.
Anche qui, come sempre, se un cliente vorrà rescindere dal contratto assicurativo con la sua compagnia basterà inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno entro 15 giorni dalla scadenza del contratto stesso.